Chirurgia mini-invasiva

 

E’ sicuramente il campo della chirurgia vertebrale ove l’evoluzione tecnica dei materiali, unitamente ad una approfondita conoscenza della biodinamica vertebrale, hanno determinato risultati impensati fino a non molti anni fa.

La chirurgia mininvasiva, è dedicata a patologie monosegmentarie, effettuata in anestesia spinale, con lieve sedazione, praticando minime incisioni chirurgiche, in assenza quindi di perdite ematiche.

In particolare, nel paziente anziano spesso affetto da altre patologie (diabete mellito, ipertensione arteriosa, cardiopatie etc etc) rappresenta una validissima alternativa al dolore cronico, all’uso ed abuso di quantita’ ingiustificate di farmaci, a terapie riabilitative che nulla possono migliorare se non viene rimossa la causa che ne ha determinato il quadro clinico, oltretutto con notevole risparmio economico e di tempo.

La ferita chirurgica di 5 cm circa, necessaria per l’innesto di una protesi al titanio, riduce al minimo il danno muscolare, permettendo comunque un’ampia decompressione delle strutture nervose.

L’innesto della protesi, finalizzata alla stabilizzazione della decompressione effettuata dal chirurgo, permette al paziente di deambulare dopo max 24 ore dall’intervento chirurgico.

I rischi chirurgici minimizzati (mai ridotti allo 0%), sono comunque inferiori ai quelli derivanti dalle perdite di tempo per trattamenti conservativi spesso inefficaci consigliati da non addetti ai lavori.

Cerchiata in rosso una marcatissima stenosi del canale vertebrale a L4-L5 La freccia indica una voluminosa ernia discale livello L5-S1